L’esempio del gastronomo

Attraverso la storia di un gastronomo ormai in pensione, vogliamo farvi immergere in quel mondo, conducendovi ad una riflessione non banale e scontata.

L’intento è quello di catapultare il lettore nell’universo di Beppe (l’amato gastronomo), per fargli comprendere che oggi, in seguito ai cambiamenti tecnologici, per sopravvivere è doveroso adottare un netto cambiamento di prospettiva.

Lui era un gastronomo speciale, per gli amici “Beppe”, per altri semplicemente Giuseppe. Lo chef per eccellenza che, grazie alle sue immense doti, deliziava i palati dei suoi clienti. Beppe era unico perché preparava le sue leccornie a mano, con molta cura e fatica.

Era così bravo che, quelle pochissime volte in cui veniva sostituito da qualche aiutante, si notava la differenza. Ma, badate bene…il saggio Beppe era unico nel suo genere perché eseguiva tutto segretamente a mano (nemmeno la moglie conosceva tutti gli ingredienti delle sue ricette).

Non accettava consigli e aiuti da nessun tipo di macchinario, figuriamoci dei robot!

Ma è proprio qui il punto, il fatto è che il più delle volte tendiamo a confondere la nostra arte culinaria con gli strumenti che possono aiutarci ad arricchirla!

Se ora, di fronte ad una società soggetta ad innovazioni continue, tenessimo tutto quanto custodito come il buon Beppe, non potremmo mai metterci in discussione e diventare il migliore amico della rivoluzione digitale.

Abbiamo uno strumento potentissimo tra le nostre mani, prendiamocene cura!

I vantaggi degli impianti automatizzati:

  • Incremento nella precisione e nella produttività;
  • Innovazione;
  • Riduzione dei rischi per i lavoratori (fumi, scintille).

La professione del saldatore è in pericolo?

Niente panico. La professione del saldatore non è in pericolo.

La passione, i sacrifici e i sogni che hanno spinto mani esperte di saldatori a dar luce a vere e proprie opere d’arte, non potranno mai sostituire il ruolo dei robot di ultima generazione.

L’adozione di un nuovo cambio di prospettiva

Bisogna entrare nell’ottica di attuare solide collaborazioni uomo-macchina e capire che l’innovazione tecnologica è utile ed essenziale perché affianca l’uomo per dargli una mano, laddove quest’ultimo spesso non riesce ad arrivare.

Solo adottando questa prospettiva e vedendo le macchine come supporto alle attività umane, riusciremo ad abbattere tutti i muri e a diventare invincibili ed indistruttibili.

Adattarsi alle nuove tecnologie, acquisendo nuove competenze complementari, è l’unica strada da percorre.